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Voce Evangelica du 18 février 2015

Una pastora bohème e rock’n’roll

Carolina Costa, consacrata recentemente a Ginevra, è una pastora evangelica atipica e felice

Nel corso di un culto solenne nella Cattedrale di san Pietro, a Ginevra, la chiesa evangelica riformata ha consacrato, lo scorso autunno, sei persone, tra cui il nuovo moderatore della Compagnia dei pastori e dei diaconi, Patrick Baud. Tra i sei neoconsacrati, anche due donne: Marie Cenec e Carolina Costa. La seconda, di origine italiana, riesce a conciliare due attività che a prima vista sembrano assai lontane, quella di pastora e quella di cantante e attrice. Con il marito, Victor Costa, è protagonista di una sit-com televisiva – « Bienvenue che nous » – di grande successo nella Svizzera francese.

Carolina Costa, lei esercita il ministero pastorale dal 2009, ma è stata consacrata solo di recente. Come mai nella Chiesa del Canton Ginevra si può essere pastori senza avere ancora ricevuto la consacrazione?
È che il ginevrino è sempre un po’ particolare e gli piace essere alternativo! La cosa risale alla fine degli anni 1960, quando c’è stato un movimento di pastori che non volevano fare la distinzione tra loro ed i laici e che hanno fatto la proposta – accettata – che un pastore potesse scegliere di essere consacrato o no. Da allora è passato molto tempo: adesso si vede invece che abbiamo bisogno di dare una visibilità al ministero del pastore, perché si è un po’ persa questa dimensione.

Voce Evangelica du 18 février 2015

Ma allora che significato riveste questa consacrazione? In fondo per lei non cambia niente: continua a fare la pastora, anche se ha cambiato parrocchia…
Quello che è interessante è che ora ho dietro di me un’esperienza pratica di 6 anni: mi sono confrontata con le difficoltà e ora il fatto di essere “portata” dalla Chiesa – che con la consacrazione ha riconosciuto il mio ministero – è un gesto molto importante. Questo è stato proprio il momento giusto, il frutto di una maturazione, perché abbiamo camminato per un anno e mezzo per prepararci a questo traguardo. Io e i miei 5 colleghi abbiamo riflettuto a lungo sul significato del nostro ministero nel mondo di oggi, ciascuno con le sue peculiarità.

Voce Evangelica du 18 février 2015

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Voce Evangelica du 18 février 2015